Il Vescovado
Presso l’uscita dai giardini, sulla destra, si trova la sede del Vescovado. L’edificio fu acquistato nel 1389 da una famiglia di Roccacigliè per dare sede adeguata al primo vescovo, il genovese Damiano Zoagli. Da allora in poi, varie trasformazioni hanno portato all’attuale assetto, frutto di abbellimenti voluti dal vescovo Castruccio a fine cinquecento e dal vescovo Ripa nel 1630. Una facciata semplice introduce ad un portico con archi serliani, che accede al cortile interno sul quale si affacciano la Sala Lauree, la Sala dei Vescovi e quella degli Arazzi. Mondovì fu sede di Studio Generale, l’Università del Seicento. I fatti che condussero a tale presenza: dopo la pace di Chateau Cambresis nel 1559, le ostilità con la Francia finirono, ed il Duca di Savoia, Emanuele Filiberto, dopo aver deciso di trasferire la capitale del ducato, da Chambery a Torino (7 febbraio 1563), scelse Mondovi’ in attesa del completo abbandono di Torino da parte dei Francesi. Nel cinquecento Mondovì era una popolosa città di 22.000 abitanti. L’università rimase a Mondovì fino al 1566, mentre le cerimonie di laurea si svolsero qui fino al 1719. Ecco perché, troviamo qui la sala Lauree, accanto ad una sala dei Vescovi (ritratti di tutti i vescovi) e ad una sala degli Arazzi (presenti 4 arazzi su cartoni di Rubens).